Benessere e Yoga: un’accoppiata vincente

Esistono moltissimi modi per tornare in forma e per migliorare la qualità della propria vita e il proprio benessere: in questo articolo vedremo alcuni dei benefici dello yoga e cercheremo di capire come questa pratica millenaria stai diventando sempre più di uso comune.

Oltre che per una questione spirituale, lo yoga viene praticato oggi come una vera e propria attività fisica mirata al raggiungimento della forma ideale e alla perdita dei chili di troppo. Alla versione classica si sono aggiunte ora tutta una serie di varianti per modernizzare la pratica e renderla più faticosa ed efficace.

Troviamo, per esempio, moltissimi corsi di yoga praticato in ambienti molto caldi o nelle saune con lo scopo di aumentare la sudorazione e il battito cardiaco. Ma vediamo insieme quali sono i principi filosofici e spirituali alla base di questa pratica.

Un equilibrio perfetto tra corpo e mente

Lo scopo dello yoga è principalmente imparare a conoscere se’ stessi attraverso la scoperta e il superamento dei propri limiti e la fusione di corpo ed anima in una cosa sola. La versione originale di questa disciplina coinvolge tutti gli aspetti della vita di una persona: postura, respiro, spiritualità, corpo, mente e dieta.

La tradizione ayurvedica concepisce lo yoga come un percorso spirituale che può essere intrapreso per le motivazioni più disparate: per una ricerca personale, come reazione ad un infortunio o un incidente, per trovare un po’ di serenità durante un periodo particolarmente stressante o per ricominciare l’attività fisica in maniera moderata dopo mesi di inattività.

Nella sua versione integrale, lo yoga è considerato efficace solamente quando si riesce a raggiungere un’unione ed un’armonia complete con se stessi e con il resto: aprirsi e lasciarsi andare aiuta a riscoprire se stessi e a far pace con il mondo.

Lezioni di gruppo o attività individuale?

Secondo questa descrizione, sembrerebbe che lo yoga sia una disciplina individuale che può essere efficace solo quando siamo al cento percento concentrati su noi stessi, sulla nostra interiorità e sul nostro respiro. E allora perché quasi tutte le lezioni di yoga sono organizzate in classi numerose? Il motivo è semplice.

Per riuscire a raggiungere l’unione e la consapevolezza spirituale descritta nei testi originali, è necessario compiere un percorso ed imparare le tecniche da qualcuno più esperto di noi. Il maestro di yoga, se competente, dovrebbe riuscire a darci le indicazioni adatte a facilitare il nostro viaggio e a spingerci verso una più approfondita conoscenza di noi stessi.

Un’altra ragione è che non tutti fanno yoga con l’intento di compiere un percorso spirituale; molte persone desiderano semplicemente fare dell’attività fisica non troppo intensa e trovano più facile impegnarsi ed essere costanti quando sono iscritte a corsi collettivi, che sono anche un’ottima scusa per ritagliarsi del tempo per se’ stessi e fare nuove conoscenze.

Acquistare o non acquistare una seconda casa per le vacanze?

Se state pensando di investire in una seconda casa per le vacanze dove poter passare l’intera estate senza preoccuparvi di prenotare voli e alberghi ci sono delle considerazioni che dovreste fare. Chiaramente non tutti possono permettersi una seconda casa, oltre che per una questione economica anche per un fattore di impegno e tempo che va dedicato ad una seconda abitazione.

Anche un’eventuale casa al mare o in montagna ha bisogno di essere pulita e curata, bisogna tenere in ordine il giardino, pagare le bollette, verificare il corretto funzionamento di acqua e gas, e preoccuparsi di tutte quelle piccole riparazioni che sono molto frequenti in una casa che non viene utilizzata costantemente (problemi di ruggine, muffe ecc.).

Ma vediamo insieme quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta e cerchiamo di capire se effettivamente convenga diventare proprietari di una seconda casa per la villeggiatura.

Uno sguardo ai lati negativi: sicuri di voler lavorare anche in vacanza?

Come abbiamo detto, una seconda casa comporta un impegno notevole sia economico che di tempo e sforzi per mantenerla in ordine. Al momento della scelta, quindi, dovreste pensare all’uso effettivo che fareste di un’eventuale seconda casa: se pensate che sarete in grado di utilizzarla solamente per un paio di settimane l’anno allora il gioco non vale la candela e a quel punto conviene affittare un appartamento per il periodo della villeggiatura.

Un altro aspetto importante è la vicinanza della casa per le vacanze alla vostra residenza permanente: una casa non eccessivamente lontana potrebbe permettervi di fare una capatina una o due volte anche fuori stagione per controllare che sia tutto a posto ed evitare di trovarvi sorprese spiacevoli all’inizio della vostra vacanza.

Quindi, al di là dell’aspetto economico, ciò che dovreste tenere principalmente in considerazione è lo sforzo di prendervi cura di una seconda casa: siete davvero disposti a lavorare anche in vacanza?

Che lati positivi però!

Certo, una seconda casa è un impegno, però volete mettere che differenza e che pace poter passare le vacanze in un posto tranquillo, che conoscete bene, senza dovervi preoccupare di prenotare alberghi e voli per tempo per non spendere una fortuna?

Avere una seconda casa è come avere una via di fuga dalla routine quotidiana. Se la vostra seconda abitazione non è troppo distante da dove abitate, potrete prendere e partire in qualsiasi momento, anche fuori stagione, e passare un weekend tranquillo da soli o in compagnia lontani dal caos della città.

In più, se avete la possibilità di lavorare da casa, o se il vostro lavoro vi permette di avere qualche mese di vacanza durante l’estate, allora una casa al mare o in montagna sono una soluzione ideale e il costo dell’acquisto verrà tranquillamente ammortizzato in qualche anno (pensate al risparmio su alberghi, appartamenti, voli, ristoranti ecc.).

Studenti all’estero: ecco le mete Erasmus preferite dagli italiani

Per chi non fosse familiare con il termine, l’Erasmus è un progetto integrato in molte università italiane che permette a studenti di quasi ogni facoltà di frequentare uno o due semestri all’estero.

Chiaramente, gli studenti devono essere autonomi nella scelta della destinazione e nella gestione del processo burocratico necessario per far convalidare e riconoscere nella propria università gli esami sostenuti all’estero. Spesso sentiamo parlare di fuga di cervelli a causa della mancanza di lavoro e di opportunità in Italia, in parte è vero, ma l’Erasmus rappresenta una possibilità per attirare studenti stranieri in terra nostrana.

Infatti, questa pratica non è diffusa solamente in Italia, ma in moltissime città europee: infatti è molto comune trovare studenti francesi, inglesi, spagnoli e tedeschi in città universitarie come Milano, Roma, Venezia, Padova e molte altre. Ma, perché gli studenti dovrebbero scegliere di frequentare un semestre all’estero? E quali sono le mete Erasmus preferite dagli italiani?

Erasmus: tra formazione accademica, divertimento e crescita personale

Molto spesso si pensa che l’Erasmus non sia altro che una scusa per passare un semestre lontani da casa e lasciarsi andare tra feste e divertimenti in un nuovo paese dove non bisogna rendere conto a nessuno.

Per qualcuno è cosi, c’è invece chi prende questa esperienza come occasione di crescita e maturazione personale, nonché’ come opportunità di allargare la propria cerchia di contatti e di aumentare le proprie possibilità di inserimento lavorativo.

Oltre all’aspetto divertente e spensierato della questione, l’Erasmus ha molti lati positivi che possono aiutare gli studenti a crescere e ad imparare a cavarsela da soli in un paese straniero. Infatti, l’Erasmus è un’occasione per imparare una nuova lingua, per gestire una casa e le proprie finanze autonomamente dai genitori, per diventare responsabili delle proprie cose e per imparare ad integrarsi in situazioni diverse al di fuori della propria comfort zone.

Dove vanno gli italiani?

L’Erasmus è una pratica prettamente europea, ne esiste una variante globale che permette di andare a studiare negli Stati Uniti, in Cina, in Australia o in Giappone ma, in questo caso, prende il nome di overseas. Quando parliamo di Erasmus, i quattro paesi più gettonati dagli italiani sono Inghilterra, Francia, Germania e Spagna.

Tra tutti, la Spagna è indubbiamente la meta preferita di molti universitari che vengono attratti dal clima mite, dal calore e l’accoglienza degli spagnoli, dai prezzi abbordabili (anche per degli studenti) e per la grande varietà di corsi ed università disponibili.

Le tre città spagnole preferite sono Valencia, Siviglia e Barcellona, non a caso tutte situate al sud dove è possibile trovare un clima temperato quasi tutto l’anno e un gran numero di locali e di feste. Inoltre, molte università spagnole offrono agli studenti Erasmus programmi di viaggio e gite alle isole Baleari, in Portogallo e Nord Africa a prezzi stracciati.

Stelle e pianeti: tuffiamoci insieme alla scoperta dell’universo

A chi non piace passare le serate all’aperto in compagnia di amici e parenti a chiacchierare e, occasionalmente, alzare lo sguardo e scoprire un manto di cielo puntellato di stelle? Il cielo, le stelle e i corpi celesti hanno sempre esercitato un grande fascino sull’uomo che ha spesso cercato di studiarli, capirli, e perfino raggiungerli fisicamente.

Scienziati ed astronomi passano il loro tempo con un occhio incastrato nel telescopio e la mente piena di informazioni sui movimenti dei pianeti, la composizione della stelle e la struttura dell’universo.

Il resto di noi si accontenta di alzare lo sguardo di tanto in tanto e osservare ammirato la magia del cielo stellato. Ma che ne direste di scoprire qualcosa in più sulla struttura e le differenze tra stelle e pianeti, per diventare degli osservatori più esperti e riuscire a riconoscere ciò che ammiriamo?

Partiamo dalla definizione

Conoscete la differenza principale tra stelle e pianeti? Partiamo dalla definizione per capire cosa distingue gli uni dalle altre. Le stelle sono definite come corpi celesti che brillano di luce propria e che generano energia al proprio interno tramite un processo di fusione nucleare.

I pianeti, invece, sono corpi celesti che orbitano attorno alle stelle ma che non brillano di luce propria e non producono energia tramite il processo di fusione nucleare.

Il che, tradotto in parole povere, significa che quando osserviamo il cielo vedremo dei puntini che lampeggiano e altri che non lo fanno: le stelle, brillando di luce propria, sono i corpi che vediamo lampeggiare, mentre quelli che non lo fanno sono i pianeti e le lune che vediamo come corpi luminosi poiché riflettono la luce delle stelle attorno alle quali orbitano.

Perché le stelle lampeggiano e i pianeti no?

In realtà, ne’ le stelle ne’ i pianeti lampeggiano, ma allora perché ci sembra che alcuni puntini brillino più di altri? La risposta è semplice: dipende dalla turbolenza atmosferica.

La luce delle stelle e quella riflessa dai pianeti deve superare l’atmosfera della terra per essere visibile all’occhio umano e la luce delle stelle è più soggetta al fenomeno della turbolenza atmosferica poiché le stelle sono molto più distanti dalla terra rispetto ai pianeti.

I pianeti, invece, appariranno ai nostri occhi come punti luminosi più grandi e non lampeggianti perché, pur non brillando di luce propria, sono più vicini al nostro pianeta e, quindi, meno soggetti alla turbolenza atmosferica.

La prossima volta che ne avrete la possibilità cercate di far caso a questa differenza e provate ad individuare i corpi celesti e a distinguere le stelle dai pianeti: passare qualche momento ad ammirare il cielo, oltre ad essere rilassante e piacevole, può diventare anche un’esperienza istruttiva per voi e i vostri amici.

Alla scoperta dell’Italia e dell’Europa con i migliori percorsi di trekking

Se durante il vostro tempo libero amate passeggiare e cimentarvi con lunghe camminate e percorsi di trekking, in questo articolo troverete alcuni consigli sui migliori itinerari dell’Italia e dell’Europa.

Fare trekking non è solamente un modo per passare il tempo, è una vera e propria attività fisica che potrebbe aiutarvi a mantenervi in forma o a perdere qualche chilo di troppo se necessario, ed è anche una pratica salutare per entrare in contatto con la natura e con se’ stessi e per apprezzare paesaggi che non saremmo in grado di assaporare durante gli spostamenti in macchina.

Se non avete mai provato, potreste iniziare con itinerari brevi e poco impegnativi, basterà il fascino dell’ambiente naturale e la compagnia di chi vi è accanto per farvi innamorare di questa pratica e convincervi a migliorare ed esplorare.

I migliori percorsi dell’Italia: tra mare e montagna

L’Italia offre una varietà di paesaggi e di opportunità invidiabile: dal Nord al Sud potrete scegliere tra una varietà infinita di percorsi con cui cimentarvi e potrete imparare ad apprezzare a pieno la bellezza e le varie sfaccettature del Bel Paese.

Per quanto riguarda il Nord Italia, ci sono moltissimi itinerari ai piedi delle Alpi, nelle valli e intorno ai laghi. Tra i percorsi migliori ci sono indubbiamente quelli alle pendici delle Dolomiti, considerate patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO, o per, i più esperti, sono immancabili gli appuntamenti con il Monte Bianco e il Gran Paradiso.

Il centro Italia offre rilassanti camminate tra le colline lungo percorsi turistici ed enogastronomici, soprattutto in Umbria e Toscana dove potrete ammirare pittoreschi borghetti arroccati sui colli.

In Abruzzo potrete fare trekking ad alta quota negli Appennini o visitare il parco nazionale d’Abruzzo e del Gran Sasso. Infine, al sud potrete camminare ammirando il mare e le scogliere pugliesi, o le coste rocciose della Costiera Amalfitana, senza dimenticare il Parco della Sila e dell’Aspromonte.

Gli imperdibili paesaggi Europei

Anche l’Europa offre una vastissima gamma di percorsi per il trekking: a partire dai cammini religiosi in Francia e Spagna come il famosissimo cammino di Santiago di Compostela, fino ai percorsi sui magici ed affascinanti fiordi dei paesi nordici, passando per le verdi campagne inglesi.

Sicuramente gli itinerari più estremi sono quelli che si possono percorrere in Norvegia, Svezia e Finlandia dove potrete cimentarvi con le ciaspole e provare l’esperienza unica di salire su una slitta trainata da cani. Ma se preferite climi più miti e percorsi meno impegnativi, allora potete spendere qualche giorno in Costa Azzurra dove esistono moltissimi percorsi lungo la costa che sono percorribili anche in bicicletta.

Infine, se un po’ di pioggia non vi spaventa, dovreste assolutamente avventurarvi nella campagna scozzese per ammirare dei paesaggi unici al mondo.

Cominciate la giornata con il piede giusto: l’importanza della prima colazione

Gli alimenti consumati durante la prima colazione variano moltissimo a seconda del paese in cui ci troviamo: in Italia nulla batte il classico cornetto e caffè (magari al bar), anche in Francia i croissant sono molto popolari così come il pain au chocolat o la baguette con burro e marmellata.

Ma quando ci allontaniamo dall’Italia ed iniziamo a spostarci verso nord le abitudini alimentari cambiano notevolmente: molti paesi nordici, inclusi paesi dell’est, Inghilterra e Stati Uniti, prediligono alimenti salati per colazione. Ecco allora che troviamo il classico egg and bacon (uova e pancetta), pane tostato, salsicce, funghi, cipolla, English Muffin, e fagioli.

In alternativa, negli Stati Uniti sono molto diffusi anche pancakes con frutta e sciroppo d’acero e oatmeal (una specie di porridge). Più o meno in tutto il mondo esiste l’usanza di bere il latte con i cereali, di accompagnare la colazione con un bicchiere di succo o di spremuta d’arancia e di iniziare la giornata con un caffè o un tè.

Qualsiasi siano le vostre abitudini e i vostri gusti, ci sono una serie di consigli che dovreste tenere a mente quando parliamo di prima colazione che, non per niente, è considerata il pasto più importante della giornata.

Ecco cosa bisognerebbe assolutamente evitare

La prima regola è fare sempre colazione. Non importa quanto presto dobbiate svegliarvi la mattina o che non abbiate fame o preferiate dormire cinque minuti in più e rinunciare al pasto: queste abitudini possono essere deleterie per la vostra salute e devono essere cambiate al più presto.

Non fare colazione significa iniziare la giornata senza energie (l’ultimo pasto fatto risale circa a dieci ore prima) e senza la carica di zuccheri sufficiente per affrontare tutti gli impegni della mattinata.

Inoltre, rischiate di avere attacchi di fame a metà mattina che vi possono portare a mangiucchiare alimenti poco sani in prossimità dell’ora di pranzo: questo può comportare un aumento di peso dovuto ad uno squilibrio dei pasti. La colazione, infatti, dovrebbe essere il pasto più abbondante: tanto poi avete tutta la giornata per smaltire le calorie assunte.

La giusta via di mezzo: abolite le colazioni troppo povere, ma anche quelle troppo ricche

Consumare una colazione troppo povera è praticamente equivalente a saltare il pasto: non ci fornirà le energie e gli zuccheri necessari e ci troveremo ad avere fame dopo poche ore.

Allo stesso modo, alimenti grassi o troppo ricchi di zuccheri dovrebbero essere evitati: l’assunzione di tali cibi causa un picco di glicemia che ci farà nuovamente percepire una sensazione di fame non appena crollerà.

Insomma, la colazione ideale dovrebbe contenere tutti gli alimenti necessari a fornirvi la carica adeguata per affrontare la giornata: qualsiasi siano i vostri gusti non dimenticate di ricercare un equilibrio e di includere della frutta nel vostro pasto.

Niente di meglio di un barbecue per riunire amici e parenti

Quando pensate a come arredare casa o a come organizzare il giardino, dovreste prendere in considerazione l’idea di creare uno spazio da utilizzare come punto di ritrovo per amici e parenti.

A tutti piace un po’ di tranquillità e la serenità e l’intimità della propria casa, ma a volte è anche piacevole ritrovarsi in compagnia per una cena tranquilla accompagnata da del buon vino e quattro chiacchiere. Per questo motivo dovreste seriamente pensare all’idea di installare o costruire con le vostre mani un barbecue per il giardino.

Oltre a dare un tocco originale e personalizzato alla vostra casa, diventerà anche la scusa ideale per organizzare cene e feste con amici e colleghi e per gustare carne alla brace molto più economica di quella del ristorante.

Non tutti i giardini sono adatti

Purtroppo non tutti i giardini sono adatti all’installazione di un barbecue: per cuocere la carne alla griglia è necessario parecchio spazio e bisogna che il grill non sia posizionato in prossimità di altre case o alberi sporgenti per evitare incendi o di infastidire i vicini con il fumo causato dalle braci.

Ad ogni modo, se anche il vostro giardino dovesse essere troppo piccolo per costruire un barbecue in muratura, potrete sempre optare per la variante elettrica o a induzione che può essere tranquillamente utilizzata in casa o sotto il portico per poi essere riposta dopo l’uso.

I limiti di spazio non dovrebbero essere una scusa per rinunciare ai piccoli piaceri come quello di una bella grigliata in compagnia: ad ogni problema c’è una soluzione e potrete sempre chiedere ai vostri amici di collaborare e aiutarvi a ripulire tutto una volta cucinato.

Come organizzare il barbecue perfetto

Per organizzare un barbecue perfetto, la qualità degli alimenti è fondamentale. Andate dal vostro macellaio e dal fruttivendolo di fiducia per assicurarvi che carne e verdura siano di prima scelta, e non dimenticate di scegliere del buon vino, preferibilmente rosso, per accompagnare la cena.

Potete anche decidere di preparare qualche antipasto come bruschette o tartine, o le classiche patatine per accompagnare l’aperitivo inziale, e un dolce per concludere la serata. In alternativa potete chiedere a qualcuno degli invitati di occuparsi del dessert mentre voi preparate un bel cesto di frutta fresca.

La carne è senza dubbio l’elemento principale e può essere preparata e condita in moltissime maniere: potete lasciarla a marinare dalla sera prima o arricchire con spezie e profumi esotici, ma non dimenticate di chiedere ai vostri ospiti che tipo di cottura preferiscono.

In fin dei conti, però, anche se qualcosa durante la preparazione dovesse andare storto, la cosa più importante sarà comunque passare del tempo insieme e ritagliarsi una parentesi di relax e condivisione dalla vita frenetica che conduciamo tutti i giorni.

Ma dove vanno gli italiani in vacanza?

Per un intero anno milioni di italiani mettono da parte i soldi e si sbizzarriscono nella scelta della destinazione delle vacanze successive. Prepararsi per tempo aiuta a risparmiare e a trovare offerte convenienti sia per quanto riguarda i voli che gli alberghi, ma anche per treni, ostelli, o appartamenti in affitto.

I più fortunati possiedono una casa al mare o in montagna dove passare tutta l’estate senza doversi preoccupare del costo degli alberghi, di far coincidere le date delle ferie con quelle scelte per partire e di cercare di visitare e godersi la meta prescelta in pochi giorni. Ma anche prendere e partire verso nuove mete ogni volta ha il suo fascino: chi non ha problemi di soldi può viaggiare come, dove e quando preferisce, ma tutti gli altri devono farsi i conti in tasca e spesso scegliere la meta in base al prezzo più conveniente.

Considerata la crisi economica che ha colpito l’Italia negli ultimi anni molte persone hanno dovuto rinunciare o limitare le proprie vacanze estive o invernali ma, secondo le cifre raccolte nel 2015, lo scorso anno gli italiani hanno effettuato quasi 58 milioni di viaggi, mica male! Ma allora, quali sono le mete preferite degli italiani quando viaggiano all’estero?

La priorità va all’Europa!

Prima di scoprire quali siano le mete preferite degli italiani all’estero bisogna premettere che un’altissima percentuale sceglie di viaggiare e spostarsi proprio in Italia.

Questo trend positivo è dettato sia dalla praticità e comodità di spostarsi senza dover andare all’estero, sia dall’eccezionale patrimonio culturale e artistico del nostro paese che offre possibilità uniche per quanto riguarda destinazioni vacanziere. Per quanto riguarda, invece, gli italiani che decidono di passare le proprie vacanze all’estero, la maggior parte sceglie di rimanere in Europa.

Dalle capitali come Londra, Parigi, Madrid e Berlino, a città intramontabili come Amsterdam, Nizza, Siviglia e Monaco, a località di mare della Costa Azzurra e della riviera Barcellonese, alle montagne Svizzere e Austriache dove si scia praticamente tutto l’anno.

Prima fra tutte: la Spagna

Ma tra tutte le mete europee, la più scelta dagli italiani è la Spagna. La penisola iberica attrae turisti per un gran numero di motivazioni: gli amanti dell’arte possono visitare il museo del Prado e le città storiche del sud, chi ama il mare e la movida trova pane per i suoi denti a Barcellona e nelle isole Baleari, chi preferisce un soggiorno in città può dedicarsi alla visita di Madrid, e chi ama la natura può orientarsi verso un tour dei paesi Baschi e le regioni del nord.

In aggiunta, la Spagna offre una grandissima varietà di cibi e bevande gustosissime (basti pensare a paella, churros e sangria), gli spagnoli sono conosciuti in tutto il mondo per il loro calore e la loro accoglienza e, ultimo ma non ultimo, i prezzi sono assolutamente imbattibili.

Sulle tracce dei fossili per scoprire il passato

Uno dei metodi più utilizzati dagli studiosi per ottenere informazioni sul passato del nostro pianeta è lo studio dei fossili. I fossili non sono altro che tracce di resti di specie animali o vegetali, possono essere integri o parziali e comprendono un vasta gamma di opzioni: denti, ossa, uova, conchiglia, piante, fiori e molte altre ancora.

Il ritrovamento di fossili è sempre fonte di curiosità e nuove scoperte: questi resti possono rivelare molto sullo stile di vita e sulle specie viventi migliaia di anni fa e spesso hanno aiutato gli esperti a stabilire una cronologia e a portare delle prove in sostegno della teoria dell’evoluzione.

Come si formano i fossili? Un processo lungo migliaia di anni

Generalmente quando un animale o un essere umano muoiono, immediatamente inizia il processo di decomposizione che deteriora carne e pelle; le ossa e i denti (come anche conchiglie e tronchi di animali e piante) sono molto più duri e resistenti e, a volte, sono necessarie decine d’anni perché vengano consumati ed erosi da agenti atmosferici e batteri.

Quando, pero, il corpo, la pianta o l’animale morto viene sepolto da sabbia o fango prima che inizi la decomposizione, può avviarsi il processo di fossilizzazione che dura migliaia e migliaia d’anni. I fossili vengono generalmente ritrovati in rocce sedimentarie scoperte durante gli scavi e vengono datati tramite il principio di biostratigrafia.

Ovvero, i fossili trovati più in profondità sono più antichi rispetto quelli rinvenuti in zone più vicine alla superficie in base al principio geologico della sovrapposizione. I fossili vengono poi datati con l’utilizzo di fossili guida e con altre tecniche come il carbonio 14 o gli isotopi radioattivi.

Ecco come i fossili guida ci permettono di datare la storia

Poco fa abbiamo parlato di fossili guida e di come ci permettano di procedere alla datazione di altri fossili ritrovati durante gli scavi. Ma, cosa sono e come funzionano i fossili guida? Come abbiamo visto, la crosta terrestre e il suolo si formano con un processo di stratificazione per il quale gli strati più giovani si sovrappongono a quelli più antichi;

Tuttavia, a volte, bruschi movimenti tettonici potrebbero alterare l’ordine e la stratificazione di questi strati, spostando fossili più recenti in profondità o riportando in superficie resti più antichi. Come potete immaginare, alcuni fossili sono presenti in più di uno strato, mentre altri sono caratteristici di pochi strati specifici: il che significa che la particolare forma vivente in questione ha caratterizzato un particolare periodo della storia della terra.

Questi sono i fossili guida: resti di piante o animali che sono esistiti in momenti isolati e ben definiti che permettono agli scienziati di collocare tutti gli altri fossili ritrovati in una linea del tempo immaginaria scandita e suddivisa da questi fossili guida.

Che ne dite di imparare a cucinare? Ecco un metodo divertente e gustoso

C’è chi nel proprio tempo libero gioca a golf, chi ama leggere, chi non perde nemmeno un fil d’autore, chi pratica sport estremi, chi ama viaggiare e chi fare passeggiate, chi si diletta con il fai-da-te, chi fa giardinaggio, chi ama scervellarsi con i puzzle, le parole crociate o i sudoku, chi cuce, chi lavora il legno e chi non fa assolutamente nulla.

Insomma, ci sono migliaia di modi in cui passare il vostro tempo libero, ma se non avete un hobby che vi tiene occupati o qualche passione a cui proprio non potete rinunciare, che ne dite di provare un corso di cucina?

Da soli o in compagnia, un corso di cucina può essere un modo alternativo e divertente per impegnare qualche ora buca e, allo stesso tempo, imparare qualcosa di utile e cimentarsi con qualcosa di nuovo che potrebbe migliorare le vostre abilità culinarie e farvi guadagnare qualche punto con i vostri amici e la vostra dolce metà.

Quanti tipi di corsi di cucina esistono?

I rami della cucina sono moltissimi, e altrettanti sono i tipi di corsi di cucina con cui potete cimentarvi. Dai classici corsi per imparare a fare la pasta o ad organizzare un menu completo, ai corsi di cucina etnica, a quelli di cucina molecolare, per passare poi a quelli dedicati solamente ai dessert, quelli specifici sulla cioccolata, ai corsi di cucina molecolare, a quelli dedicati ai menu natalizi e molti altri ancora.

Generalmente, il consiglio è di iniziare con i corsi più semplici, soprattutto se in cucina non siete dei veri esperti. E’ necessario avere delle basi solide per potersi cimentare con le tecniche e i procedimenti necessari per la cucina molecolare o per preparare alcuni particolari tipi di dessert, perciò fate un passo alla volta.

Ecco cosa evitare assolutamente

Sono assolutamente sconsigliati i corsi che pretendono di insegnarvi a preparare un menu completo o che promettono che sarete in grado di preparare un sushi da paura con poche ore di lezione. La cucina richiede tempo, pazienza e pratica, perciò diffidate da chi vi assicura risultati da chef stellato dopo quattro o cinque ore di corso.

Allo stesso modo, non crediate che necessariamente un corso più costoso in presenza di uno chef rinomato sia sinonimo di un corso valido ed efficace. Anzi, probabilmente molte persone parteciperanno attratte dalla personalità e dalla fama dello chef e, in questo modo, l’alto numero di partecipanti renderà difficile un confronto con l’insegnante e sarà quasi impossibile che riusciate a fare domande e a ricevere risposte personalizzate.

Insomma, per iniziare l’ideale è orientarsi verso corsi di livello medio-basso con costi contenuti, una volta preso il via e deciso se effettivamente è così che volete impiegare il vostro tempo libero potrete continuare e proseguire con corsi più avanzati.